l’anno sociale 2015/2016 partito il 30 giugno ha iniziato a produrre tangibili frutti.
L’entusiasmo dei nuovi soci intrecciato con la sapiente regia degli associati da più tempo costituisce il motore di una macchina potente e sicura: una macchina in grado di affrontare e superare ostacoli che a prima vista sembrerebbero insormontabili. Questo è il nostro club!
Siamo scesi in piazza, in mezzo alla gente, con “Una mattina da favola”, il “Premio Rotary Perdonanza”, la “Convenzione Alternanza Scuola Lavoro”, il progetto “Reach out to Togo”, la manifestazione “Camminaq”.
Ancora, siamo scesi nelle profondità del caveau della Banca d’Italia, abbiamo gustato un fantastico viaggio a ritroso nei ristoranti parigini e di qui a poco vedremo L’Aquila, la nostra città, da un’altra prospettiva.
Abbiamo poi condiviso gli appuntamenti conviviali classici e quelli più scanzonati ed informali che ci hanno consentito di poter amministrare le entrate in maniera oculata soprattutto in vista di realizzare progetti sempre più qualificati ed in linea con gli obbiettivi del servire rotariano.
Molte delle nostre attività sono state riprese ed amplificate dagli echi della stampa rotariana e non: persino Rai 2 ha dedicato un intero servizio televisivo a quanto abbiamo fatto per i bambini in occasione della Perdonanza.
Eccoci allora a novembre, il mese dedicato alla commemorazione dei defunti. Anche quest’anno celebreremo la memoria dei soci del Rotary aquilano che ci hanno lasciato. Il ricordo di quanti sono entrati a far parte della famiglia rotariana è sempre vivo e non tanto per le pubblicazioni, la stampa e gli annuari che ce ne documentano la memoria, quanto per la continuità di un’azione sociale che dura ininterrotta dal 1949. Un filo conduttore che con il passare degli anni ha saputo rinnovarsi per riproporre sotto una nuova luce le iniziative del Rotary e consentirgli di restare al passo con una società radicalmente e vorticosamente cambiata.
Il Rotary dell’Aquila c’è, continua ad esistere poggiando sulle capacità, sull’intraprendenza, sulla lungimiranza, sui sacrifici di chi non c’è più.
Se la nostra associazione è riconosciuta ed apprezzata da un’intera comunità, questo si deve al solco tracciato dai soci fondatori, ai semi coltivati dai soci che sono succeduti loro e che oggi ci consentono di godere della stima e della fiducia della collettività.
A proposito di stima, di fiducia e di credibilità, l’evento programmato per la fine di novembre è mirato a mettere a fuoco le problematiche riconducibili a chi ha sbagliato ma non per questo merita di essere definitivamente cancellato dall’ambito o dal settore in cui opera.
Certo il reinserimento sociale, la riabilitazione, per essere vera, certa e credibile deve preliminarmente passare per un’espiazione, per una catarsi intima. Solo dopo questo primo passo la ripartenza può produrre effetti e può proporsi all’esterno.
Relatori “scovati” su questo specifico territorio illustreranno nel corso di una manifestazione aperta al pubblico tutte le implicazioni e le complicazioni che tale passaggio comporta.
E’ ormai un dato acquisito che lo sport è lo specchio della vita e perciò questi temi, pur partendo da contesti sportivi assurti a fatti di cronaca eclatanti, travalicano i loro originari confini e costituiscono momenti di riflessione e di ripensamento per i più ampi contesti sociali.
Per tutto il lavoro sin qui svolto consentitemi infine di ringraziare l’intero consiglio direttivo e più in particolare i soci incaricati della comunicazione, Giovanna e Giorgio, per l’impegno profuso per dare visibilità alle nostre iniziative.
A presto.
Luca